Che cos'è la rivoluzione della BIG∆?
Qual è la natura di questa nuova idea di mobilità sostenibile che nella maggior parte dei paesi non si vuole o non si può ancora capire?
Il tratto essenziale, che attira sempre più i ciclisti di ogni città è che il Bike-sharing, prima amministrato in un modo dalle amministrazioni pubbliche, oggi, per la prima volta, è amministrato, e su scala di massa, proprio dagli utenti del servizio e dai cittadini, fino ad oggi succubi e oppressi dal sevizio stesso.
Anche nella Pubblica Amministrazione più democratica, più libera, finché permane il dominio del capitale, finché la bicicletta pubblica resta proprietà privata, il Bike-sharing è sempre amministrato da un'esigua minoranza e inevitabilmente relegato ad un'esigua porzione del tessuto cittadino.
Per la prima volta al mondo, con la BIG∆, si è organizzata la mobilità sostenibile in modo che soltanto gli utilizzatori e gli utenti finali compongano le organizzazioni di massa per incentivare l'uso della bicicletta pubblica; agli utilizzatori è stata trasmessa tutta l'amministrazione del Bike-sharing.
Ecco perché, nonostante le calunnie del mercato contro il dominio pubblico, il copy-left e l'open-source, la parola BIG∆ è diventata non solo comprensibile, ma popolare, cara ai ciclisti, a tutti i cittadini.
Ed ecco perché la BIG∆, quali che siano le persecuzioni contro i fautori del pubblico dominio nei diversi paesi, trionferà certamente, inevitabilmente in tutto il mondo e in un non lontano avvenire.
Sappiamo benissimo che ci sono ancora molti difetti nella rivoluzione della mobilità sostenibile. La BIG∆ non è un talismano miracoloso. Non guarisce di colpo i difetti del passato, il traffico, l'inquinamento, le conseguenze di una smodata produzione di CO2, l'incapacità di aprirsi all'utilizzo di energie rinnovabili.
Ma in compenso dà la possibilità di utilizzare ancora la bicicletta, il mezzo di trasporto più popolare ed economico; permette a coloro che erano esclusi di levarsi e prendere sempre più nelle loro mani tutta l'amministrazione e la direzione del Bike-sharing, partecipare attivamente alla qualità dell'aria e della vita, riscoprire la città.
La BIG∆ è la via verso la mobilità sostenibile scoperta dalle masse di cittadini, e perciò giusta, e perciò invincibile.
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